Critica d’arte

 

Paolo Levi – Critico d’arte

 

FEDERICA SCALETTA – L’APPARENZA DEI MURI

 

 Federica Scaletta è pittrice di tradizione e, a livello espressivo è una realista esistenziale. L’ idea di sperimentare, solo per stupire l’osservatore, non la sfiora.

 Nata a Savona nel 1972, sin da bambina porta dentro di sé il tarlo irrinunciabile del disegno e del colore. Nelle aule del Liceo Artistico di Savona apprende la tecnica e le regole della pittura, assimilandole in modo così profondo, che nelle sue opere nulla è lasciato al caso. Nessun professore l’ha influenzata: la malinconica espressività che ritroviamo nei suoi lavori nasce dalla sua particolare intuizione e dall’emotività che si trasforma sulla tela in forma e colore.
 Federica Scaletta è un’artista determinata nelle sue scelte tematiche, ma quando è nel suo studio di Serravalle, in provincia di Alessandria, desidera rimanere sola, nel silenzio più assoluto.

 Il suo fare arte si sviluppa con meditata lentezza.
 La sua produzione oscilla tra il realismo esistenziale e le tematiche sociali. A queste ultime appartengono composizioni come Obama e Libertà: sono opere di forte pathos civile, realizzate sapientemente con collage, acrilici e tecniche miste.    L’artista sente l’inquietudine del nostro tempo e la traspone in senso preciso sulla tela, non lasciando nulla al caso.

 Il messaggio arriva forte a chi guarda, comunicando le stesse emozioni che la pittrice ha provato realizzando l’opera.

 Ai lavori di impegno sociale fanno da contraltare quelle dove i protagonisti sono i muri e le case delle nostre città.

 Sono tele di forte intimismo, che paiono a volte sconfinare nell’espressionismo informale,  ma se lo sguardo si addentra all’interno del tessuto della composizione, immediatamente capta evidenti rimandi alla realtà che ci circonda, scorci architettonici inquietanti e graffi- ti murali.

 Il ciclo Decadimenti urbani è caratterizzato da una tavolozza quasi monocromatica, funzionale al messaggio pittorico di muta immobilità che la pittrice vuole comunicare. Di intenso lirismo sono le opere dedicate a Venezia: non è la città lagunare tanto cara ai turisti quella che Federica Scaletta ferma nelle sue rappresentazioni, ma una Venezia nascosta, corrosa dal tempo, dall’umidità, e dalla trascuratezza dell’uomo.

Torino, 11 dicembre 2011

Paolo Levi